L’ estate è finalmente arrivata e i bambini non vedono l’ora di andare al mare e divertirsi a giocare sulla spiaggia o a fare il bagno in acqua: uno dei momenti più divertenti non solo per i piccoli ma anche per i genitori
Dobbiamo ricordarci però di non sottovalutare mai i pericoli che il mare può nascondere e in questo articolo andremo a capire come prevenire ed eventualmente trattare alcune emergenze che possono verificarsi al mare.
La medusa è un animale marino appartenente al phylum degli Cnidari (o Celenterati). Nella forma che siamo abituati a vedere nelle nostre coste il suo corpo è composto prevalentemente da acqua (98% circa) e la sua forma generica è quella di un polipo rovesciato: la parte superiore (esombrella) è convessa, mentre la regione inferiore (subombrella) è concava.
Da qui dipartono i tentacoli urticanti a scopo di difesa e di predazione. I tentacoli presentano le cnidocisti (note anche come nematocisti o cisti nematoidi), cioè piccoli organelli cellulari che contengono la sostanza urticante.
Quest’ultima è costituita da una miscela di tre proteine ad effetto sinergico che sono responsabili di un’azione anestetica e di una paralisi dell’apparato circolatorio e respiratorio delle vittime.
Se vi siete mai trovati in questa situazione capirete bene il grado di emergenza che intendiamo.
Chiunque abbia fatto la conoscenza di una puntura di medusa , affascinante animale marino , avrà notato i classici sintomi di un’irritazione molto violenta dovuta alla Talassina che è una delle tre proteine che compongono il veleno della medusa.
L’effetto che produce è una reazione cutanea, simile ad un’ustione chimica di primo o secondo grado.
La medusa genera questa reazione allo solo scopo di difesa, mai di attacco.
La talassina dopo il contatto tra i tentacoli e la cute, è la componente che induce la risposta infiammatoria nell’uomo; e nelle persone suscettibili dal punto di vista immunitario, tale proteina può addirittura risultare allergenica
La puntura di medusa provoca una reazione infiammatoria caratterizzata da:
• Rossore localizzato (eritema);
• Rilievi cutanei (pomfi);
• Vescicole e bolle;
• Dolore;
• Bruciore;
• Formicolio e intorpidimento;
• Prurito
La prima cosa da fare è allontanarsi con calma ed uscire dall’acqua, e successivamente lavare la parte colpita direttamente con acqua di mare in modo da diluire le tossine rilasciato dai tentacoli.
Consigliamo poi di pulire la pelle da eventuali filamenti residui. Lo puoi fare anche con una tessera di plastica rigida.
Consigliamo inoltre di applicare un impacco freddo sopra l’area per ridurre il gonfiore e il dolore, o in alternativa far scorrere acqua fredda sopra e attorno all’area.
Puoi anche valutare il ricorso a rimedi omeopatici per ridurre il bruciore, il dolore ed il prurito, così come quelli fitoterapici, come l’applicazione locale di Aloe o di un unguento a base di Calendula.
Non strofinare o grattare la parte per evitare di esacerbare la reazione cutanea.
Per quanto possibile cerca di non grattare la superficie del pomfo che si viene a creare ed in generale tutta l’area limitrofa.
Non esporre al sole la ferita per i giorni successivi per evitare di innescare ulteriori meccanismi infiammatori.
L’applicazione di una crema sulla zona interessata dalla puntura di medusa aiuta solamente a dare sollievo e lenire il dolore.
Se il prurito e l’arrossamento della cute lesa peggiorano o non tendono a risolversi è consigliabile rivolgersi ad un medico.
l pesce ragno vive in acque profonde tra i 10 e i 100 metri, ma nel periodo estivo preferisce restare in superficie, per poi migrare verso profondità maggiori in inverno. In genere si adagia sui fondali sabbiosi e/o fangosi, anche vicino agli scogli, e vive semisepolta.
E’ proprio in questa situazione che è possibile incontrarla, nelle acque basse e in mezzo alle rocce.
Come lo riconosciamo? Beh, la tracina appare di forma allungata, il suo corpo è di colore giallo grigiastro nella zona del dorso e, sui fianchi, presenta delle striature diagonali.
Il ventre presenta invece una colorazione più chiara rispetto di colore giallo grigiastro nella zona del dorso e, sui fianchi, presenta delle striature diagonali. E’ famosa per il veleno contenuto a livello dei raggi della spina dorsale e sulle spine localizzate in prossimità degli opercoli.
Il dolore sarà violento e immediato, di tipo urente e progressivo, si irradierà rapidamente alle zone vicine alla puntura.
L’arrossamento e il gonfioredel punto dove la tracina ha affondato i suoi aculei comporta
4.febbre, nausea e vomito in casi non frequenti
Il veleno della tracina è mortale?
Tranquilli, .a tracina inietta il veleno molecole natura proteica, tra cui la dracotossina ma non è di tipo mortale.
Per gestire l’emergenza è’ importante pulire bene la ferita da eventuali frammenti di spine
E’ opportuno immergere immediatamente la zona in acqua calda, con una temperatura compresa tra i 37 e i 40 gradi, poiché la tossina è termolabile e viene disattivata dal calore; qualora l’acqua non fosse disponibile, si può coprire la zona con sabbia calda.
Fondamentale è il fattore tempo, prima si agisce, maggiori sono le probabilità di successo.
E’ opportuno contattare il medico che in caso può prescrivere profilassi antibiotica e antitetanica, cortisonici e analgesici!
Per evitare spiacevoli contatti con le tracine, consigliamo di indossare delle calzature idonee, quali scarpette o sandali in gomma, prima di entrare in acqua.
Infine invitiamo tutto ad imparare a identificare la tracina per far sì che non si tocchi accidentalmente con le mani. Ricordiamo ai bambini di non toccare mai i pesci e gli animali marini in genere, specialmente se appaiono non spaventati da noi, perchè in quel caso significa che sanno adeguatamente difendersi!
Se hai qualsiasi tipo di dubbio o vorresti confrontarti con noi passa in farmacia San Giacomo, ti aspettiamo!
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